Forse vedo doppio... il caso Nissan e jeep

All’inizio stentavamo a crederci ma poi… la situazione era evidente. La prima preda è lo spot della Jeep Compass 2007. Il film si apre su una Jeep che sfreccia lungo le vie di una metropoli, trascinando dietro di sé, in un vortice, tutti gli oggetti metallici che incontra. Idranti, tombini, secchioni, cestini e biciclette vengono risucchiati nella scia del potente fuoristrada. Il vortice di oggetti si compone, trasformandosi in un robot, che si lancia all’inseguimento dell’auto. Quando la raggiunge gli salta sopra, come se fosse uno skateboard. Così inizia ad esibirsi in mirabolanti esibizioni, saltando ponti e compiendo pieghe estreme. Lo spot si chiude con il super del marchio e dell’headline. Cambio di canale. Stavolta lo spot riguarda la Nissan Qashqai. Un’ombra si avvicina all’automobile parcheggiata, poi si vedono i piedi di un gigante, che salta sul mezzo e inizia a muoverlo come fosse uno skate. Il gigante prende velocita e, anche lui, inizia a compiere straordinarie evoluzioni metropolitane. Si arrampica sui muri dei palazzi, sale sui tetti e infine compie un volo vertiginoso, fino a parcheggiarsi nell’unico posto libero avvistato.Dopo aver strizzato più volte gli occhi, arriviamo alla conclusione… entrambi vertono sulla stessa idea: paragonare la macchina ad uno skateboard.Nel primo caso l’agenzia pubblicitaria è la BBDO di Detroit. La musica è dei Cheeseburger, “Derby Days”.Lo spot della Nissan invece è stato realizzato dall’agenzia TBWA e la musica è stata composta per lo spot. L’accusaGli spot si fondano sulla stessa idea e il pubblico fa fatica a capire quale sia la versione che appartiene a uno o all’altro marchio.
La difesa Sicuramente l’idea di paragonare l’auto ad uno skate comunica forza, agilità e stile.È altrettanto vero che i prodotti sono simili e la figura dello skater funziona bene per entrambi, ma sinceramente lo specchio su cui cerchiamo di arrampicarci è molto scivoloso.
La sentenza se è un caso, allora anche l’accusa di plagio dovrebbe essere messa in discussione. Se è voluta da parte di uno dei due marchi, non è una mossa che paga in termini di mercato.Se è voluta da parte di entrambi… allora perché non fare una fusione aziendale. Prendendo in prestito una frase della mia professoressa di italiano: stesso tema, stesso voto: non classificato.
Fonte integrale di Gianfranco Virardi www.comunitazione.it.

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