Le 5 regole per scegliere un consulente di comunicazione

Quando ho iniziato questo lavoro alcuni pensavano che sarebbe stato un flop (per fortuna avevano torto) perchè in molti sono convinti che in pubblicità, così come in comunicazione, l'onestà non paga.
Ho continuato su questa strada (come altri) specializzandomi ogni giorno di più in ambito pubblicitario cercando di essere e diventare un buon art director.
Leggo quotidianamente molti articoli (l'ho sempre fatto) e per quanto mi sforzi di farlo ogni giorno, ho sempre l'impressione di non aver fatto abbastanza. Questo perchè nel mondo pubblicitario fondamentalmente bisogna essere instancabili, non bisogna mai fermarsi di fronte a nulla, ma bisogna mangiare quotidianamente "pane e curiosità".
La differenza tra un buon pubblicitario e un buon consulente di comunicazione è che nel secondo caso diventa indispensabile, per il successo del proprio lavoro, possedere una forte etica professionale.
Bisogna essere creativi, certo, ma senza mai perdere di vista gli obiettivi (anche quelli) economici che per il cliente sono vitali (se gli faccio risparmiare dei soldi evitando che faccia investimenti pubblicitari sbagliati, pur offrendogli un buon servizio, la sua percezione del rapporto qualità/prezzo aumenterà, se lui sarà più contento... io sarà più realizzato. Il costo della mia consulenza è ZERO -come il caso Beghelli- perchè dato dal risparmio e ottimizzazione/resa d'investimento)
Allora veniamo a noi: quali sono le regole?
  1. Essere instancabile
  2. Avere sempre curiosità
  3. Possedere una forte etica professionale (verso il messaggio di comunicazione e verso l'azienda/cliente)
  4. Tenere costantemente a bada la creatività affinchè sia sinonimo di efficacia prima che di bellezza.
  5. Avere a cuore gli interessi del cliente prima dei propri

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