Cosa fa e chi è il consulente di comunicazione?
Essere consulente di comunicazione vuol dire essere un professionista specialista nel campo aziendale. Come tale, nonostante la mancanza di un albo di riferimento, deve essere laureato in materie inerenti alla comunicazione e marketing e deve avere una costante predisposizione alle novità tecnologiche e culturali che attraversano il paese.
Non è sufficiente aver seguito un corso di grafica, certo utile alle finalità lavorative, nel quale però non vengono spiegati i principi di Brand Awareness, le strategie d'immagine o gli strumenti hi-tech che possono rendere forte una strategia comunicativa o distruggere totalmente l'immagine creata nel tempo, i"casi particolari o le eccezioni".
Oggi l'Università è l'unico sistema italiano capace di garantire una qualità professionale alla quale ovviamente dovrà seguire molta pratica ed esperienza sul campo, non a caso sono previsti 3-5 anni di studio basilare per la conoscenza della materia da un punto di vista psicologico, teorico e pratico, con successivi corsi e master di specializzazione. Non tutti sanno infatti che la scienza della comunicazione nasce proprio da una visione più ampia delle discipline psicologiche.
Si pensi alla professione medica, leggere, informarsi, conoscere molte patologie, applicandosi con la lettura di articoli su internet (o sulle vecchie enciclopedie mediche) , impegnandosi nella conoscenza, non farà mai di un uomo un medico, poichè quest'ultimo è abilitato a svolgere l'attività secondo regolamenti dedicati alla professione che garantiscono professionalità e specializzazione.
Anche l'attività del consulente di comunicazione è regolamentata da una serie di dictat che non dovrebbero essere infranti, non a caso esiste una comunicazione etica aziendale, paragonabile al valore dell'ecosostenibilità aziendale. Questo valore insieme ad altri tutelano l'azienda, i dipendenti (che attraverso il counseling relazionale possono imparare a controllare le fonti di stress comunicativo-relazionale) ed il cliente secondo nuove regole di mercato che rispettano l'altro nel rispetto di sè.
Queste sono le motivazioni che ci hanno spinto negli anni ad associarci alle più importanti associazioni professionali di categoria, che certificano, attraverso la valutazione delle specialità, la qualità del lavoro svolto.
Oggi infatti siamo certificati: Aiap, AssoTP, Bureau of European Design Association, Club del Marketing e della Comunicazione, Interaction Design Association eSiAf, facendo altresì parte del prestigioso gruppo AWIA.
Essere consulente di comunicazione vuol dire essere un professionista specialista nel campo aziendale. Come tale, nonostante la mancanza di un albo di riferimento, deve essere laureato in materie inerenti alla comunicazione e marketing e deve avere una costante predisposizione alle novità tecnologiche e culturali che attraversano il paese.
Non è sufficiente aver seguito un corso di grafica, certo utile alle finalità lavorative, nel quale però non vengono spiegati i principi di Brand Awareness, le strategie d'immagine o gli strumenti hi-tech che possono rendere forte una strategia comunicativa o distruggere totalmente l'immagine creata nel tempo, i"casi particolari o le eccezioni".
Oggi l'Università è l'unico sistema italiano capace di garantire una qualità professionale alla quale ovviamente dovrà seguire molta pratica ed esperienza sul campo, non a caso sono previsti 3-5 anni di studio basilare per la conoscenza della materia da un punto di vista psicologico, teorico e pratico, con successivi corsi e master di specializzazione. Non tutti sanno infatti che la scienza della comunicazione nasce proprio da una visione più ampia delle discipline psicologiche.
Si pensi alla professione medica, leggere, informarsi, conoscere molte patologie, applicandosi con la lettura di articoli su internet (o sulle vecchie enciclopedie mediche) , impegnandosi nella conoscenza, non farà mai di un uomo un medico, poichè quest'ultimo è abilitato a svolgere l'attività secondo regolamenti dedicati alla professione che garantiscono professionalità e specializzazione.
Anche l'attività del consulente di comunicazione è regolamentata da una serie di dictat che non dovrebbero essere infranti, non a caso esiste una comunicazione etica aziendale, paragonabile al valore dell'ecosostenibilità aziendale. Questo valore insieme ad altri tutelano l'azienda, i dipendenti (che attraverso il counseling relazionale possono imparare a controllare le fonti di stress comunicativo-relazionale) ed il cliente secondo nuove regole di mercato che rispettano l'altro nel rispetto di sè.
Queste sono le motivazioni che ci hanno spinto negli anni ad associarci alle più importanti associazioni professionali di categoria, che certificano, attraverso la valutazione delle specialità, la qualità del lavoro svolto.
Oggi infatti siamo certificati: Aiap, AssoTP, Bureau of European Design Association, Club del Marketing e della Comunicazione, Interaction Design Association eSiAf, facendo altresì parte del prestigioso gruppo AWIA.
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